I FOCUS GROUP SUI GIOVANI CAREGIVER: I RISULTATI CHIAVE

Negli ultimi mesi, il partenariato del Progetto NEXUS si è dedicato alla conduzione di Focus Group e interviste con l’obiettivo di raccogliere suggerimenti e input per la progettazione di un corso di formazione sulla ricerca partecipativa per operatori giovanili che lavorano e si interfacciano con i giovani caregiver. Questi interventi hanno fornito preziose opportunità per discutere di un aspetto e di una fascia di popolazione spesso invisibile e trascurata nella società odierna, evidenziando la necessità di un coinvolgimento e di un sostegno concreti.

Siamo lieti di annunciare i risultati di un’importante fase del progetto volta a rafforzare il sostegno ai giovani caregiver (GC) e la formazione di coloro che sono impegnati a lavorare con loro. Attraverso Focus Group e ed interviste il progetto si è posto i seguenti obiettivi:

– Stabilire una definizione comune di Giovani Caregiver.

– Identificare le principali difficoltà e i bisogni di apprendimento dei professionisti che lavorano con i giovani che hanno una responsabilità di cura.

– Raccogliere input per una visione condivisa di strumenti funzionali alla formazione di coloro che lavorano con i giovani.

– Esplorare, approfondire e valorizzare le idee, le opinioni e i suggerimenti di ricercatori e professionisti del settore giovanile (Italia e Grecia) e dei decisori politici dell’UE (Belgio) per supportare al meglio le comunità giovanili.

I Focus Group e le interviste hanno coinvolto 10 operatori giovanili – tra cui assistenti sociali, insegnanti, psicologi ed educatori – e ricercatori in Italia e Grecia, mentre cinque responsabili delle politiche in Belgio. In alcuni dei Paesi coinvolti nel Progetto sono state riscontrate difficoltà nel coinvolgimento dei partecipanti e questo è un dato rilevante e significativo: il tema è ancora distante e poco familiare a molte persone.

Principali risultati ottenuti con i responsabili politici e gli stakeholder

Il confronto con i responsabili politici e gli stakeholder ha evidenziato l’importanza cruciale del coinvolgimento dei giovani nella ricerca partecipativa e nella definizione delle politiche a loro rivolte. I partecipanti hanno sottolineato che questo coinvolgimento dovrebbe essere integrato e trasparente, riconoscendo l’importanza delle prospettive individuali. I GC hanno bisogno di maggiori opportunità per identificare le tematiche di ricerca che stanno loro più a cuore e poter influenzare le decisioni politiche, mentre risulta che i ricercatori debbano essere maggiormente sensibilizzati e preparati a includere i GC nei loro studi ed interventi. Sono stati individuati alcuni ostacoli alla ricerca partecipativa, tra cui la poca considerazione dei giovani stessi, i sostegni economici limitati, lo stigma, la mancanza di spazi adeguati per i giovani, i problemi organizzativi legati agli orari e le insufficienti conoscenze e competenze dei responsabili politici. Sono state inoltre suggerite diverse azioni per migliorare la cooperazione tra governo, operatori giovanili e organizzazioni. Tra queste: la sensibilizzazione generale su chi sono i GC a livello pubblico, la creazione di reti sociali e politiche e il coinvolgimento diretto dei GC nel processo decisionale a livello politico, la definizione di obiettivi chiari e l’adozione di strumenti innovativi per facilitare la partecipazione a distanza e garantire l’inclusività. Il rapporto tra GC ed operatori giovanili risulta quindi cruciale per un sostegno efficace e per la partecipazione alla ricerca, richiedendo una comunicazione empatica e sensibile e metodi interattivi per un coinvolgimento efficace.

Principali risultati ottenuti con i ricercatori e chi lavora con i giovani

In Grecia, i GC sono definiti principalmente dalla loro giovane età e dal loro ruolo di cura. Anche se spesso non hanno scelta, mostrano una forte volontà di aiutare e supportare il proprio caro. In Italia, tuttavia, di frequente si trovano a fronteggiare una forte aspettativa culturale di essere i principali punti di riferimento del proprio caro e queste responsabilità hanno un impatto sulle loro opportunità di crescita e sul loro benessere, come ad esempio, la mancanza di dedicare del tempo a sé stessi o allo studio. 

Il livello di conoscenza e consapevolezza riguardo i GC varia tra Grecia e Italia. In Grecia, sono generalmente riconosciuti, molto presenti anche nell’assistenza agli anziani, tuttavia le pratiche di sostegno a loro favore non sono molto diffuse. In Italia, i partecipanti rimandano a quanto i GC spesso risultino ancora invisibili e non riconosciuti nella società, la mancanza di adeguate politiche a loro sostegno limita la loro partecipazione alla vita della comunità, come ad esempio la partecipazione ad attività di sportive, di aggregazione o di tempo libero.

È emerso che gli operatori giovanili e i ricercatori affrontano sfide significative a causa della mancanza di esperienza e formazione su questi temi. Questa lacuna ostacola la loro capacità di rispondere efficacemente ai bisogni dei giovani e di fornire loro un sostegno mirato e adeguato. È stata identificata la necessità di implementare: i metodi di ricerca partecipativa, le tecniche decisionali e di pianificazione politica, il supporto psicologico ed emotivo e i programmi di assistenza sociale e sanitaria. 

Gli ostacoli al coinvolgimento dei giovani nella ricerca partecipativa includono la mancanza di adeguate informazioni, l’assenza di un quadro formativo specifico, le difficoltà di accesso per i giovani ai dibattiti politici, i problemi finanziari e il disagio emotivo. Si suggerisce lo sviluppo di programmi di sostegno e formazione, di coinvolgere i giovani nella definizione delle politiche, di organizzare corsi di formazione per insegnanti e gruppi di discussione, e utilizzare approcci come la Conferenza dei gruppi familiari e l’Alzheimer Café per promuovere il dialogo intergenerazionale.

Inoltre, in Italia spesso la familiarità con le tecniche di ricerca qualitativa e partecipativa è limitata tra gli insegnanti e gli operatori giovanili. Spesso si trovano ad affrontare rigide norme sulla protezione dei minori, difficoltà nell’ottenere l’approvazione del comitato etico, complessità nell’ottenere il consenso dei genitori e una generale mancanza di conoscenza e consapevolezza. È necessario quindi creare maggiori opportunità di dialogo tra i professionisti e promuovere percorsi coinvolgenti e motivanti trai giovani per favorire la loro partecipazione a programmi di ricerca.

Prossimi passi del Progetto

Questi risultati significativi hanno raccolto suggerimenti e input per le fasi successive del Progetto: la progettazione di un corso di formazione sul favorire la ricerca partecipativa dei Giovani Caregiver rivolto ad operatori giovanili del contesto europeo. Nella fase di progettazione e definizione del corso sono stati consultati e coinvolti anche i giovani caregiver, che sono i primi protagonisti del tema, in una reale prospettiva di coinvolgimento partecipativo.

Per ulteriori informazioni sul progetto e per rimanere aggiornati, visitate il sito www.nexusproject.eu

Scarica il comunicato stampa in formato .pdf