Biblioteca vivente: Dare forza ai caregiver attraverso storie condivise e supporto

A maggio si è tenuto l’evento “Biblioteca vivente: il valore della cura” nell’ambito del progetto Erasmus + Supportcare, un progetto che mira a potenziare e sostenere i caregiver, spesso familiari, di persone con demenza, offrendo strumenti e conoscenze per prevenire gli impatti negativi sulla salute e sul benessere dei caregiver e ridurre lo stigma della demenza. Un’occasione in cui sono stati coinvolti alcuni caregiver che, come veri e propri libri, si sono messi a disposizione per essere “letti” e “presi in prestito” per un periodo limitato. La lettura consisteva in una conversazione libera e semi-strutturata sulla loro esperienza di caregiver. 

L’evento si è svolto presso la Biblioteca Campori a Soliera nel contesto del mese del Caregiver Dayorganizzato da Anziani e Non Solo Soc. Coop. Sociale, in collaborazione con Unione Terre D’argine, Associazione Carer, AUSL di Modena, il Comune di Soliera e la Regione Emilia-Romagna.

Per immergervi maggiormente in ciò che hanno vissuto i partecipanti, riportiamo un estratto di una partecipante, che ha voluto condividere con noi alcune riflessioni dopo aver ascoltato i “libri viventi”, caregiver come lei:

“Ascolto questi racconti e mi ritrovo a rivivere molte delle situazioni sperimentate durante la malattia di mia madre.

Tante emozioni riaffiorano, prima tra tutte una grande tenerezza per lei e una lancinante nostalgia.

È un crescendo che culmina nell’intervento conclusivo dell’incontro: la lettura da parte di una caregiver, dei versi che ha composto su sua madre.

“Le mani”, s’intitola la poesia, perché è solo attraverso di esse che madre e figlia possono, da un certo punto della loro storia, restare in contatto.

Tutta la limitatezza e l’impotenza che le due donne si trovano a vivere emergono potentemente, insieme allo struggente desiderio di comunicare. Ma c’è anche la gioia di avere almeno quell’unico, ultimo modo per dirsi l’amore reciproco.

Una commozione profonda mi travolge.

Capisco, quanto deve aver sofferto mia madre accorgendosi della sua progressiva perdita di abilità e autonomie… mi chiedo quanto avrei forse potuto fare meglio e di più. Prevale infine la consolazione e la gioia per non aver mollato, per aver fatto, anche nei momenti più estremi e difficili, tutto quanto mi era possibile. Sì, tornerei a rifare tutto. E questo mi rallegra.

È chiarissimo che il prendersi cura dei propri cari è fatica ma anche ricchezza, dono, privilegio. Ricordi dolci e incancellabili. Ricordi imperdibili.”

L’evento ha quindi sottolineato l’importanza della preziosa esperienza dei caregiver familiari, promuovendo un’opportunità di condivisione e di connessione profonda. Ha inoltre confermato che la narrazione è uno strumento per aiutare sé stessi e gli altri a comprendere ciò che si sente, si sperimenta, si vive, aiutando a conoscere e conoscersi.

Per saperne di più sul progetto Erasmus + Supportcare visitate il sito www.supportcare-project.eu