E chi si prende cura dei caregiver? Con questo interrogativo aperto, Prolepsis si avvia alla sua chiusura
- 20 Aprile 2022
- Posted by: admin
- Categoria: Caregiver familiari, In primo piano
Durante l’intera vita del progetto Prolepsis, è stato possibile osservare come la necessità di supporto da parte delle donne caregiver sia un bisogno tutt’ora non totalmente coperto dalla nostra società e dai nostri servizi. “Chi si prende cura dei caregiver?” è una domanda retorica emersa durante l’evento finale del progetto in Italia, da parte proprio di una delle caregiver partecipanti al percorso formativo. Questa semplice frase permette di comprendere quali siano i bisogni da parte di queste donne, spesso viste dal settore sanitario unicamente come alleati su cui fare affidamento nella cura del malato, ma raramente soggetti di attenzione.
Questo evidenzia l’importanza di una formazione adeguata e della consapevolezza del cancro al seno non solo tra i gruppi ad alto rischio e il pubblico in generale, ma anche tra gli operatori sanitari. I pazienti e le persone sane entrano in contatto con molti punti del sistema sanitario e questi professionisti devono essere in grado di influenzare positivamente e guidare le persone verso la promozione della consapevolezza del cancro al seno e stili di vita più sani.
Il progetto PROLEPSIS ha prodotto come risultato finale un e-book per i professionisti del settore sanitario e assistenziale. L’obiettivo principale del manuale è quello di fornire una preparazione completa agli operatori sanitari, compresi (ma non solo) gli assistenti sociali, gli operatori sanitari, gli educatori degli adulti e gli operatori sanitari attivi nei programmi di prevenzione basati sulla comunità. Come parte di questo approccio globale, il consorzio ha raccolto un flusso di informazioni che coprono tutti gli aspetti del cancro al seno, dalla fisiopatologia alla prevenzione. Il manuale è stato preparato per essere user-friendly, incorporando vari metodi di apprendimento e favorendo l’uso della tecnologia nel processo. Il consorzio crede che questo approccio permetterà a più professionisti della salute.
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